Lunedì 21 novembre alle ore 12.30 , presso la Saletta del Presidente della Provincia di Arezzo,
nell’ambito delle attività finalizzate a diffondere la cultura della convivenza e della valorizzazione delle diversità il Presidente della Provincia di Arezzo - Roberto Vasai ha siglato il Protocollo con Unar, Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, rappresentato dal Direttore Generale Massimiliano Monnanni e dal referente UNAR Matteo Dottorini. Presenti alla firma l’assessora Carla Borghesi e la Vice Presidente della Provincia Mirella Ricci che sono coinvolte direttamente con i servizi Pari Opportunità e Sicurezza e Legalità nell’accordo siglato.
Il Protocollo d’Intesa siglato prende avvio da molti documenti nazionali ed europei relativi alla parità di trattamento: dall'articolo 3 della Costituzione Italiana che recita che “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e son uguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali”, alla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, fino ad arrivare alla direttiva del Consiglio dell'Unione Europea del 29 giugno 2000 che attua ‘il principio della parità di trattamento fra le persone indipendentemente dalla razza e dall'origine etnica’ e alla Direttiva del Ministro per l’Azione amministrativa e la gestione del Dipartimento per le Pari Opportunità per l’anno 2010 che assegna all’Unar il compito della costituzione di una rete nazionale di osservatori e centri territoriali per la rilevazione e il contrasto alla discriminazione tramite specifici protocolli d’intesa con gli Enti Locali.
L’accordo siglato tra Unar e Provincia di Arezzo amplia la collaborazione con le associazioni del terzo settore per costruire un tessuto connettivo tra istituzioni, società civile e cittadini in grado di contrastare, con sempre maggiore efficacia, tutti i fenomeni di discriminazione.
IL Protocollo d’Intesa rientra in un progetto cofinanziato del Ministero dell’Interno e dal Fondo Europeo per l’Integrazione di Cittadini di Paesi Terzi per un totale di quasi 3 milioni di euro a livello nazionale.