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PRENDE IL VIA LA “RETE PROVINCIALE CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE”

Firmato in Prefettura il protocollo d’intesa


Nel quadro delle iniziative di carattere interistituzionale finalizzate all’adozione di strategie condivise per la prevenzione ed il contrasto al fenomeno della violenza di genere è stato sottoscritto stamani presso la Prefettura di Arezzo il protocollo d’intesa che ha dato vita alla “Rete Provinciale contro la violenza di genere” (Rete Antiviolenza) per svolgere attività di prevenzione, aiuto e assistenza alle donne e minori oggetto di violenza.
Il protocollo, nasce dalla condivisione di un percorso comune al fine di: prevenire e contrastare fenomeni ed attuazioni degli effetti e degli abusi e dei maltrattamenti e di ogni forma di violenza psicosessuale, in ambito intrafamiliare ai minori e alle donne; ridurre i pregiudizi e gli stereotipi che ruotano intorno al fenomeno della violenza; contrastare gli effetti della violenza e del maltrattamento e delle loro cause; aiutare, con interventi specifici, il minore e la donna oggetto dell’abuso e della violenza.
Attori dell’importante iniziativa di partenariato istituzionale, il Prefetto Salvatore Montanaro e l’assessora provinciale alle Pari opportunità Alessandra Dori, le 5 zone socio-sanitarie, Arezzo, Casentino, Val di Chiana, Valdarno e Valtiberina (in rappresentanza dei 39 Comuni della provincia), l’Azienda Usl 8 e l’Associazione “Pronto Donna”.
Presentando l’iniziativa, il Prefetto ha evidenziato come il tema oggetto del protocollo, in tutti i suoi delicati profili, sia oggi alla particolare attenzione delle istituzioni. Un problema complesso che richiede interventi integrati nel cui ambito ogni istituzione è chiamata a svolgere un ruolo attivo in ragione delle proprie competenze. La Prefettura cui spetta la funzione di rappresentanza generale del Governo sul territorio, – ha sottolineato il Prefetto Montanaro – assicurerà il raccordo Stato-autonomie nel quadro del principio di leale collaborazione garantendo il coordinamento sul territorio degli organismi statali periferici e delle Forze di Polizia.
«Si tratta di un’iniziativa – ha continuato il Prefetto – che ben si colloca all’interno di un’idea di sicurezza intesa in senso ampio e che va ad investire tutti gli aspetti della vita delle nostre comunità direttamente collegate sul concetto di qualità della vita. Le donne ed i bambini non dovranno, dunque, sentirsi soli, non dovranno avere la sensazione di entrare in contatto con istituzioni separate tra di loro ma percepire un clima di solidale vicinanza e condivisione del loro problema così da riuscire a vincere vergogna e diffidenza, guardando nuovamente con fiducia e speranza al futuro».
L’assessora Alessandra Dori ha ricordato come il protocollo d’intesa sia il frutto di un percorso iniziato nel 1996, allorquando la Giunta della Provincia di Arezzo approvò un programma denominato “Progetto contro la violenza, gli abusi, i maltrattamenti intra ed extra familiari di minori e donne”. Nel 2001, poi, è stato approvato un primo protocollo con la necessità di creare una rete, capillare nel territorio, capace di occuparsi concretamente di queste problematiche.
Il progetto iniziale della Provincia, nel frattempo, si è trasformato, non a caso, in un servizio rivolto all’utenza per contrastare la violenza di genere, in particolare quella nei confronti delle donne.
Il protocollo firmato oggi in Prefettura si inserisce in un percorso di lettura delle esperienze territoriali, quali quella aretina che hanno adottato modelli innovativi di gestione della delicata problematica, culminato nell’approvazione da parte della Regione Toscana, una delle sette regioni italiane ad averlo fatto, della Legge 59 “Norme contro la violenza di genere”, che prevede espressamente la nascita di una ‘rete’ territoriale locale e il ruolo delle Province nel promuoverne il coordinamento attraverso un percorso comune e condiviso tra i soggetti firmatari.
Il protocollo, inoltre, si pone e impegna i firmatari su una serie di obiettivi: rafforzamento della rete tra istituzioni per favorire lo sviluppo di procedure omogenee; realizzazione di una “mappatura” delle azioni intraprese dai singoli soggetti firmatari con relativa griglia di rilevazione degli interventi; programmazione di formazione e aggiornamento degli/delle operatori/operatrici preposti/e a rispondere sul campo a tali problematiche; promozione e realizzazione di interventi finalizzati alla prevenzione della violenza di genere, alla protezione, al sostegno e alla realizzazione di percorsi tesi a garantire la qualità della vita delle vittime.
«Questo protocollo, di fatto, descrive ciò che già nel territorio della Provincia di Arezzo viene portato avanti o si sta attuando. La sensibilità nei confronti di questi temi, infatti, viene da lontano e ciò ha portato il nostro territorio a recepire la Legge 59, partendo da servizi già consolidati ed esperienze innovative come quella del lavoro nelle e con le scuole o la collaborazione con l’Associazione “Fiocco Bianco”», ha affermato l’assessora Dori, concludendo: «Senza dimenticare che da noi questi fenomeni sono, purtroppo, presenti e che grazie ai servizi attivati abbiamo potuto raccogliere molte denunce, anche se la sensazione è che ci sia molto sommerso, ragion per cui una rete territoriale capillare sarà certamente d’aiuto a chi ha bisogno. In questo senso l’impegno della Provincia è quello di continuare nei percorsi intrapresi, promuovendo azioni specifiche e sostenendo i territori nel loro crescere e strutturare servizi a favore delle donne e di contrasto ai soprusi. Un coro affiatato per dire: basta alla violenza!».


Per ulteriori informazioni: Associazione “Pronto Donna”, tel. 0575-35505, www.prontodonna.it , [email protected]



03 aprile 2009

Via Ricasoli, 30 - 52100 Arezzo Telefono 0575 3921