Presentato all'Hotel Minerva il progetto/pubblicazione " Donna cerca impresa in Europa" all'interno del workshop organizzato dalla Provincia di Arezzo e da IDI.
Presto disponibile online e in formato cartaceo la pubblicazione.
In un momento di difficoltà dell’imprenditoria globale, aretina in particolare, la Provincia di Arezzo attraverso gli assessorati Formazione professionale Lavoro e Pari opportunità, rappresentati da Alessandra Dori, ha voluto puntare i riflettori sull’imprenditoria femminile aretina e su uno degli aspetti meno considerati ma non di minore importanza: la successione d’impresa, che nel terzo millennio continua a privilegiare il genere maschile anche se in casa si hanno soggetti femminili pronti e preparati a raccogliere il testimone.
Da sempre la Provincia di Arezzo è impegnata nei servizi alle imprese, con un’attenzione tutt’altro che di maniera verso le quote rosa.
Questa volta l’ha fatto organizzando, in collaborazione con IDI, Istituzione dei Distretti Industriali, presso la Sala Michelangelo dell’Hotel Minerva di Arezzo, un workshop dal titolo: “A chi lascio l’impresa? L’imprenditoria femminile aretina e il passaggio generazionale”.
Il workshop ha voluto rappresentare un momento di riflessione per il mondo associativo, della rappresentanza e della formazione degli adulti sulla scia del progetto “DONNA ceca IMPRESA in EUROPA”, un modello di approccio assistito alla successione imprenditoriale nella microimpresa da parte delle donne, promosso dalla Commissione Europea nell’ambito del nuovo Programma Leonardo da Vinci “Lifelong Learning Programme” 2007-2013 – Trasferimento d’Innovazione.
Il partner italiano promotore di questo progetto è l’Istituzione dei Distretti industriali della Provincia di Arezzo, con il patrocinio della Camera di Commercio, mentre il partner tecnico è KAOS – Strategie di Cambiamento.
«Questo progetto – ha sottolineato Giovanni Basagni, Presidente dell’Istituzione dei Distretti Industriali della Provincia di Arezzo – ha l’indubbio merito di porre attenzione a un aspetto della vita di impresa estremamente importante e delicato. La “successione imprenditoriale” o comunque il trasferimento d’impresa rappresenta una criticità molto attuale nel nostro territorio, sia per effetto del naturale avvicendamento tra generazioni, che vede coinvolte numerose realtà imprenditoriali aretine, che per effetto della crisi mondiale, che rischia di spingere fuori mercato aziende che forse avrebbero solo bisogno di nuove idee e di nuova imprenditorialità».
«Il progetto “DONNA cerca IMPRESA in EUROPA” – ha concluso Basagni – e, in particolare, le testimonianze raccolte presso alcune aziende aretine rappresentano un momento di ascolto degli imprenditori e delle imprenditrici, un momento utile e importante per comprendere meglio i bisogni delle aziende».
Proprio Basagni si è soffermato sul passaggio generazionale nell’imprenditoria, mentre Anna Zannino di KAOS ha illustrato il progetto che è diventato una pubblicazione, attraverso la quale si evince come nel nostro territorio persistano evidenti discriminazioni e, al tempo stesso, un indirizzo per scegliere, oggi come domani, buone prassi di genere per far sì che la successione d’impresa non sia un processo esclusivamente maschile.
Tra gli altri è intervenuta anche Anna Lapini, Presidente I.F.E. della Camera di Commercio di Arezzo per parlare dell’imprenditoria femminile in tempi di crisi economica.
L’assessore Dori ha tirato le conclusioni affermando: «La Provincia segue e s’impegna oramai da tempo per sostenere le imprese, dalla nascita alla crescita, allo sviluppo, senza trascurare il tema della successione che spesso rappresenta un banco di prova fondamentale per la sopravvivenza dell’azienda stessa, indipendentemente dalla solidità e dagli interessi legati al mercato. La presentazione della ricerca sostenuta dall’Istituzione dei distretti industriali s’inserisce in questo contesto di supporto alle imprese aretine e, almeno per le mie deleghe, si affaccia anche sul campo della presenza femminile nel contesto imprenditoriale e dell’eventuale lettura oltre che sradicamento di stereotipi di genere».
«Il sostegno all’imprenditoria femminile» ha concluso Alessandra Dori «e un lavoro per la sua migliore rappresentazione a livello di immagine e di sviluppo è stato e rimane un elemento importante del nostro intervento politico».