AREZZO –
#ToscanaPride2017 #CivediamoadArezzo #OrgoglioIncontenibile: sono arrivati in migliaia, da tutta la regione, per partecipare all’atteso appuntamento che ha dato il via alla stagione dei Pride 2017 in Italia. “Eravamo in diecimila” hanno commentato con grande soddisfazione gli organizzatori dell’evento: ““Una grande partecipazione: con tanti enti locali che ci hanno dato il patrocinio, in primis la Regione Toscana. L’orgoglio incontenibile, come recita il nostro slogan, ha contagiando la città di Arezzo che ha risposto con grande entusiasmo condividendo la nostra battaglia contro pregiudizi e discriminazioni. Scegliendo Arezzo abbiamo voluto dare espressamente un chiaro segnale a chi politicamente ritiene che i diritti delle persone Lgbtqi, delle famiglie arcobaleno e la lotta contro l’omobitransfobia non siano di primaria importanza” ha tenuto a rimarcare
Veronica Vasarri, portavoce del comitato organizzatore che comprende 14 associazioni.
Il corteo ha attraversato le vie del centro storico della città, raduno alle ore 15 e partenza alle ore 16 dal Passeggio del Prato (parco adiacente a Piazza della Libertà e Fortezza Medicea) con arrivo in Piazza Sant’Agostino. Canti, balli, slogan, striscioni e bandiere con le oltre 40 associazioni che hanno aderito alla parata, ritmata dalla band di percussioni al femminile Bandidas e animata e colorata dai carri musicali delle associazioni: Chimera Arcobaleno Arcigay Arezzo, Ireos – comunità queer autogestita Firenze, Azione gay e lesbica Firenze, Gulp, MCD Casentino e Be One’s/Presslab social Arezzo. Tra i più attesi il pulmino delle Famiglie Arcobaleno Toscana che si è unito al corteo entrando da via Cavour. In Piazza Sant’Agostino sul palco si sono esibiti per la prima volta insieme i due cori Insieme Vocale Vox Cordis Arezzo e Omphalos Voices – primo coro LGBT-friendly dell’Umbria.
In testa al corteo anche i gonfaloni degli otto gonfaloni Comuni che hanno aderito al Pride di Arezzo (Calenzano, Camaiore, Campi Bisenzio, Capolona, Livorno, Pistoia, San Giuliano Terme, Sesto Fiorentino). C’era anche il gonfalone della Regione Toscana, rappresentata dalla vicepresidente, Monica Barni. Il sindaco di Arezzo, Alessandro Ghinelli, assente durante la sfilata “per impegni”, durante la mattina prima del corteo aveva ricevuto in Comune una delegazione di Famiglie Arcobaleno, sottolineando stavolta con un repentino dietrofront dopo le dichiarazioni rilasciate nelle scorse settimane contro il Pride: “La porta del Comune è aperta a tutti”. La provocatoria e simpatica risposta di alcuni partecipanti è stata: “Diritti per tutti: anche per il sindaco Ghinelli”.
Sul palco si sono alternati molti interventi (tra cui Arci Comitato regionale della Toscana, Cgil Toscana, l’Uisp Toscana), particolarmente applaudito l’appello denuncia di Amnesty International che ha ricordato la repressione delle persone omosessuali in Cecenia.