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"LA METAFORA DEL SILENZIO: LA VIOLENZA CONTRO LE DONNE"

Secondo rapporto sulla violenza di genere in Toscana

 

Nel pomeriggio di ieri 25 Novembre 2010 “Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne” nella Sala dei Grandi si è svolta l’iniziativa dell’Assessorato Pari Opportunità della Provincia di Arezzo, organizzato insieme alla Regione Toscana. Durante la manifestazione, che ha visto la partecipazione di importanti esponenti nazionali, regionali e locali, sono stati illustrati i dati relativi al fenomeno della violenza di genere in Toscana. Dal 1 luglio 2009 al 30 giugno 2010, le richieste di aiuto pervenute ai Centri Antiviolenza della Toscana sono state 1.761, dato questo molto significativo se consideriamo che rappresenta quasi l’1% della popolazione femminile residente nella nostra regione. Si stima che soltanto il 7% delle donne che subiscono violenza si rivolgono ai servizi o fanno denunce. Nella maggior parte dei casi si tratta di donne sposate, con età che va dai 30 ai 39 anni con una istruzione medio-alta. Il dato rilevato in Toscana ci dice che più del 45% delle violenze viene agita dal coniuge e a seguire, dal partner convivente, dall’ex coniuge e dall’ex partner convivente. Le denunce che le donne presentano alle Forze dell’Ordine riguardano violenze effettuate da aggressori o molestatori sconosciuti o conoscenti o addirittura datori di lavoro.  Questo dimostra come la rete familiare sia un ostacolo psicologico per far emergere le situazioni sia di disagio che di violenza grave.

A livello regionale Arezzo insieme a Pistoia si evidenziano come due province nelle quali sono riscontrabili le percentuali più alte di donne straniere che si rivolgono ai Centri Antiviolenza.

In Toscana tra le violenze segnalate,  al primo posto si riscontra la violenza psicologica, poi quella fisica e a seguire quella economica, dato non coincidente con i dati del Centro Antiviolenza di Arezzo dove invece vengono avanzate richieste di aiuto prevalentemente per violenze fisiche; meno numerose sono i casi di violenza  psicologica ed economica.

La nostra provincia si distingue inoltre per i servizi richiesti dalle donne: se a livello regionale esse si rivolgono ai Centri Antiviolenza per avere prima informazioni generali sull’ assistenza psicologica e legale e successivamente manifestano il bisogno di essere ascoltate e di raccontare le loro storie di violenza, ad Arezzo tale realtà è ribaltata: qui le donne in primis esprimono l’esigenza di essere ascoltate e dopo chiedono di quali servizi si possono avvalere, della consulenza legale,  dell’assistenza psicologica, dell’accoglienza abitativa, dell’accompagnamento alla ricerca di lavoro.

L’esito del contatto con i servizi si risolve in più del 70% dei casi, con la presa in carico della donna. Questo ci conferma  che quando la decisione di chiedere aiuto è una scelta maturata e cosciente anche se dura, ma con una prospettiva: quella di uscire dal contesto della violenza.

Chi volesse visualizzare al secondo rapporto sulla violenza di genere in Toscana può accedere al link: http://servizi.regione.toscana.it/osservatoriosociale/




26 novembre 2010

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