Ieri, in Parlamento, è naufragata la possibilità di avere norme sulla parità di genere. La votazione si è tenuta a scrutinio segreto ottenendo 277 sì e 297 no e 1 astenuto. L’Emendamento a prima firma di Gregorio Gitti mirava ad introdurre la doppia preferenza con il vincolo dell'alternanza uomo-donna ma è stata bocciata, respingendo così le proposte di modifica sulla parità di genere. Esprimiamo il nostro disappunto per aver perso l'occasione di tradurre concretamente nella realtà - non solo a livello parlamentare, ma anche a livello locale - una democrazia piena e paritaria. Auspichiamo comunque che le liste elettorali redatte dai partiti rispettino un dovere etico, morale e civile - oltre che costituzionale - della doppia rappresentanza.