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SE NON ORA QUANDO AREZZO?

se non
VOGLIAMO UN 8 MARZO COME IL 13 FEBBRAIO: IL GIORNO DI TUTTE
AREZZO - Dopo il successo della manifestazione dello scorso 13 febbraio, il comitato “Se non ora quando, Arezzo” ha continuato e continua a riunirsi per affrontare e discutere delle tematiche che riguardano la donna in questo difficile e complicato momento storico. In previsione delle iniziative in memoria della data dell’8 marzo vengono di nuovo ripresi e sottolineati dei punti fondamentali che caratterizzano l’immagine femminile. “L’Italia non è un paese per donne e noi vogliamo che lo sia. Nell’anno in cui si celebra il 150esimo dell’Unità d’Italia, diamo ancora più valore all’8 marzo, giornata nata più di un secolo fa per onorare le lavoratrici di tutto il mondo, diventata nel tempo festa delle donne e oggi occasione di rinascita per il nostro Paese. Vogliamo un’Italia capace di stare nel mondo, in modo aperto e solidale con tutti i popoli, soprattutto con quelli che lottano per la libertà come ora quelli del Nord Africa. Vogliamo che l’8 marzo sia, come il 13 febbraio, il giorno di tutte, delle donne che lavorano stabilmente fuori e dentro casa, di quelle che cercano lavoro e non lo trovano, delle lavoratrici costrette al lavoro nero, delle licenziate, delle precarie, delle tante che hanno lasciato lontano le loro famiglie per occuparsi delle nostre, e delle donne ridotte in schiavitù. In Italia è diffusa una precarietà che non è solo di lavoro ma di vita e che coinvolge un numero crescente di donne e uomini” hanno detto le rappresentanti del comitato aretino. Ad Arezzo come in tutto il paese sono soprattutto alcuni gli aspetti che sembrano essere determinanti affinché la donna possa essere libera di scegliere: il primo è il congedo di maternità obbligatorio e l’ indennità di maternità a seguire il congedo obbligatorio di paternità e da ultimo la necessità dell’applicazione di norme che impediscano il licenziamento “preventivo” per dire basta alle dimissioni in bianco. Con il 13 febbraio abbiamo detto che la libertà, la dignità e la vita delle donne sono il presente e il futuro del paese, e il modo in cui vengono o non vengono raccontate nell’informazione e nei media è una grande questione nazionale. Vogliamo perciò che questo 8 marzo sia anche la giornata in cui si discute di come i media rappresentano la realtà e del mestiere di giornalista. Pensiamo che l’immagine dominante delle donne non possa ridursi al riflesso di un desiderio maschile stereotipato. Vogliamo un’informazione rispettosa e veritiera che dia conto di come le donne contribuiscono a costruire l’Italia. Presto in città verrà organizzato un nuovo appuntamento promosso dal comitato e strutturato sulle tematiche che sono alla base della sua costituzione.

fonte: www.arezzonotizie.it


07 marzo 2011

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