Sakineh Mohammadi Ashtiani ha 43 anni, è una donna, è una madre in carcere perché accusata di adulterio. Nel 2006 un tribunale islamico l'ha condannata alla pena di morte; nel 2007 la Corte suprema iraniana ha confermato la condanna alla lapidazione, pena prevista per le adultere.
Sakineh fu condannata sulla base di una confessione che il suo avvocato denuncia essere stata estorta dopo una punizione di 99 frustate. È stata accusata di aver avuto rapporti con due uomini fuori dal matrimonio. "Non è possibile rimanere indifferenti di fronte a questa vera e propria barbarie - afferma Andrea Barducci Presidente della Provincia di Firenze dalla quale è partito l’appello per salvare la vita di Sakineh - Questa donna non solo è stata minacciata durante l’interrogatorio per indurla a una confessione poi ritratta durante il processo, ma addirittura nonostante due giudici abbiano dichiarato di non aver trovato prove contro di lei, è stata condannata lo stesso alla lapidazione in base ad una disposizione di legge iraniana che consente di esprimere un giudizio di colpevolezza anche in assenza di prove".
"E’ giusto che proprio da Firenze e dalla Toscana si levi un appello per impedire questo atto incivile" aggiunge Barducci, ricordando come già nel 1786 Pietro Leopoldo di Lorena, abolendo la pena capitale nel Granducato di Toscana, definì questa pratica "conveniente solo ai popoli barbari".
Firma la petizione nel sito http://freesakineh.org/